Argomento centrale del saggio Linguaggio e significato – Una prospettiva evoluzionistica di Rita Mascialino (2009, CleuP Editrice Università di Padova) è il rapporto tra il linguaggio e significato visto non solo in prospettiva storica, ma evoluzionistica.
Al pragmatismo da sempre dominante nello studio del significato del linguaggio e ruotante attorno ad una dichiarata soggettività dell’interpretazione che legittima qualsiasi idea senza che venga richiesta alcuna dimostrazione della stessa, Rita Mascialino contrappone la concreta possibilità di disporre di una base scientifica e comunque oggettiva per la comprensione del significato espresso attraverso il canale linguistico.
Grazie all’Ipotesi Spaziale, trattata più specificamente nella seconda parte del volume, le interpretazioni del significato del linguaggio, anche quelle di taglio psicoanalitico, possono essere falsificabili e verificabili sul piano scientifico e in ogni caso oggettivo, così che possono uscire dal recinto della soggettività dove le hanno relegate un antipsicologismo acritico, un male inteso senso della scientificità.
L’Ipotesi Spaziale della Mascialino si pone esplicitamente in alternativa al vecchio e comodo pragmatismo, vecchio in quanto la sua presenza è antichissima e può anche essere fatta risalire alla notte dei tempi, comodo perché legittima l’invenzione soggettiva nell’interpretazione del linguaggio, in primo luogo di quello del testo letterari, la quale richiede scarsissima fatica rispetto a quanto preteso dalla ricerca scientifica del significato oggettivo di un testo.
Il pragmatismo risulta essere secondo la Mascialino non solo strumento del tutto inadeguato alla ricerca scientifica e fonte di equivoci a tutti i livelli, ma anche strumento di potere (Mascialino 2009) che impedisce o vorrebbe impedire l’uso della ragione per comprendere il mondo in qualsiasi sua manifestazione, linguistica in primo luogo.
Termina il testo un’esemplificazione dell’Ipotesi Spaziale. Essa offre un’interpretazione su base oggettiva, falsificabile e verificabile, che dà esiti del tutto innovativi per il significato intrinseco al celebre Sonetto LXXIII That time of year thou mayst in me behold di William Shakespeare, come viene mostrato in dettaglio esegetico e comparazione conquanto esistente sul mercato culturale e scientifico.
Mascialino, R. (2009) Problems of the pragmatic view of semantics. In Dalenoort, G.J. et al. (Eds.), ESSCSCognitive Systems. Groningen: University of Groningen: 7-2, July 2009, 165-188.