Lo scrittore CARLO SGORLON ha scritto di Rita Mascialino e delle sue analisi dei testi letterari:
(dalla Pagina Culturale Società & Cultura, GAZZETTINO Mercoledì 21 marzo 2001: Ritratto d’Autore, titolo dell’Articolo: MASCIALINO: LA METAFISICA DELLA CRITICA.
"(...) A me è venuta in mente l'immagine del geologo che scava lunghissime carote di ghiaccio nell'Antartide e, dagli strati della carota, ci sa poi dire mirabilia sulla storia geologica di quel continente (...)".
"(...) Fissata la sua zona di scavo, Rita si sprofonda in essa in modi sterminati, fino al limite del pensabile, facendo appello a ogni possibile risorsa semantica delle sue conoscenze linguistiche. Qui è il luogo dove la Mascialino mostra ogni sua valenza. Dove noi vediamo significati semantici del tutto normali, lei scorge caleidoscopi di suggestive possibilità (...)"
"(...) Quando noi siamo stanchi di seguirla e abbiamo il fiato grosso, lei continua ad addentrarsi imperterrita, dando segnali di avere appena incominciato a sondare la sua miniera (...)".
"(...) Le frasi scelte per l'indagine, le strofe, i versi di cui si serve Rita sono un po' il correlativo oggettivo del sacchetto di ossa, del pendolino, dei tarocchi, delle linee della mano usati dagli sciamani dell'Asia, dell'Africa o di casa nostra per ricostruire un mistero del passato (...)".
"(...) Così ha analizzato una strofa di un canto gitano di Lorca, una lirica della Dickinson, un racconto di Poe, una tesi di Lutero (in latino), una frase dei 'Promessi Sposi' o un periodo de 'Il trono di legno' dell'autore di questo articolo. Il suo metodo è applicabile anche alle arti figurative (...)".